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Bing e la ricerca Sociale

Premessa:

Google si intromette con prepotenza nel campo dei social network con un prodotto che a dirla tutta di innovativo ha veramente poco, ma che vista la potenza di Big G ha molte speranze di sopravvivere. Il Social Network di Google stenta a decollare? No problem! includiamo i suoi risultati ed i +1 tra i criteri di posizionamento per gli utenti loggati in Google, così attireremo un mucchio di gente! Questa in soldoni l’idea alla base di Google plus your World. Ma in tutto ciò potevamo non attenderci una risposta da chi di tutto ciò è più interessato e ne trae maggiori danni?

Ed infatti non è tardata la notizia di una salda alleanza, che già era nota da un po’, tra Bing e Facebook, che hanno realizzato un aggiornamento per il motore di ricerca Microsoft in modo da renderlo molto più social e da sfidare così Google proprio nel campo in cui punta maggiormente, ovvero la ricerca sociale.

La ricerca sociale di Bing ( www.bing.com/new ) aggiunge sulla destra una nuova barra suddivisa in 4 sezioni:

  • Chiedi ai tuoi amici
  • Amici che potrebbero sapere
  • Persone che sanno
  • Feed delle attività

Chiedi ai tuoi amici

Vi permette di chiedere ai vostri amici se sanno aiutarvi a trovare la risposta alla vostra ricerca, potete quindi postare direttamente su Facebook per chiedere aiuto.
Amici che potrebbero sapere

Chiedi direttamente ad una persona che parla dell’argomento di ricerca il suo parere, probabilmente se ne parla è perché è appassionato o esperto del tema.

Persone che sanno

Possiamo vedere cosa dicono gli esperti della rete, cioè se hanno apprezzato quel risultato di ricerca o meno.

Feed delle attività

Se qualche amico ha già fatto una domanda sullo stesso argomento che stiamo cercando la vedremo in questo riquadro, in modo da capire se qualche nostro amico ha già ottenuto una soluzione al nostro stesso problema.

Oltre a queste 4 funzionalità la ricerca in genere sarà influenzata dalla nostra attività sui social network, dai like e dalle attività dei nostri amici, proprio come su Google.

Chiaramente tutto ciò è disponibile solamente negli Stati Uniti, in Italia loscenario vede sempre un monopolio assoluto da parte di Google, senza per il momento nessun segnale di miglioramenti o di cambiamenti da parte di Bing.

Google Accusa Bing di Copiare i suoi risultati di ricerca

Google contro Bing: la guerra è iniziata. Siamo solo all’inizio del 2011 e già i toni si alzano tra i due maggiori competitor del mercato del search. Ma cosa è successo esattamente?

Google ha accusato Bing di non concorrere ad armi pari nella lotta tra i due, di non sviluppare esattamente un proprio algoritmo di indicizzazione e composizione dei risultati di ricerca, ma bensì di spiare i risultati forniti agli utenti da Google e di copiarli.

Le accuse sono forti e specifiche, senza mezzi termini, Big G infatti avrebbe osservato la cosa per diverso tempo vedendo sempre più confermati i propri sospetti sul fatto che il motore Microsoft utilizzasse il browser Internet Explorer e la Toolbar di Bing per recuperare i risultati offerti da Google alle query di ricerca degli utenti. Per fugare ogni dubbio il team di esperti di Google ha utilizzato una curiosa tecnica: ha individuato delle keywords senza alcun senso, che normalmente non restituirebbero alcun risultato (ad esempio la parola mbzrxpgjys), per le quali anche Bing non restituiva alcun risultato. A questo punto Big G ha semplicemente inserito un risultato nella Serp per tale keyword, un risultato che non aveva nulla a che spartire con la keyword cercata, e sorpresa sorpresa… dopo pochi giorni anche Bing restituiva lo stesso identico risultato per quella keyword! Incredibile (avrebbe detto Steve Jobs 😛 )! Beh lo stesso procedimento è stato eseguito più e più volte su keywords diverse giungendo sempre allo stesso risultato.

La guerra del search

Bing ha replicato subito la questione, ma si è ben guardato dal negare il tutto, anzi ha spiazzato tutti dichiarando che i suoi algoritmi tengono in gran considerazione quanto restituito dalle Serp di Google, anche se non sono l’unico elemento che tengono in considerazione, confermando quindi di fatto che ci sia un’osservazione costante ed incisiva. Niente di illegale in questo, afferma Microsoft, in effetti gli utenti che utilizzano la toolbar di Bing ed Internet Explorer danno il proprio consenso alla divulgazione dei propri dati di navigazione, tecnica che anche Google ha utilizzato per molto tempo con Chrome (e probabilmente anche con Google Analytics).

Che dire, la Guerra del Search è aperta, chi la spunterà? Si attendono nuovi sviluppi…

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