Fattori Futuri per il Rank
Leggendo questo interessante articolo di Rand Fishkin su SeoMoz ho trovato interessanti spunti che vorrei condividere con voi. L’articolo è in inglese, quindi vi farò una sintesi per chi non lo conoscesse, chi invece è interessato all’articolo originale beh consiglio vivamente di leggerlo.
Storicamente Google (e di conseguenza solitamente anche gli altri motori di ricerca) cambia ogni 3-4 anni i fattori principali di ordinamento dei risultati di ricerca. Vediamo come sono cambiati negli ultimi anni:
- 1996-1999: Utilizzo della keyword nella pagina + meta data
- 1999 – 2002: PageRank + Elementi On-page
- 2002 – 2005: Anchor text + Nome del Dominio + PageRank + Elementi On-Page
- 2005 – 2009: Importanza del Dominio + Diversità dei domini da cui è linkato + Topic modeling + Anchor text + Nome del Dominio + PageRank + Elementi On-Page
Come vedete la cosa si è fatta sempre più complessa e molti elementi inizialmente importanti hanno perso totalmente importanza nella filosofia di Big G.
Inoltre nel corso degli ultimi due anni abbiamo visto introdurre tra i fattori considerati sia da Google che da Bing i dati provenienti dai social network (principalmente Facebook e Twitter).
Adesso vediamo cosa nel pensiero di Rand Fishkin potrebbe divenire determinante nel futuro:
1) Segni del Brand
Molti siti attualmente nei primi posti delle SERP per chiavi relative a marchi specifici (Nike, Puma, ecc…) non sono i siti ufficiali, gli store ufficiali o comunque risultati realmente significativi per i Brand. Ad esempio se si ricerca scarpe nike ultimo modello non apparirà alcun riferimento in prima pagina a siti ufficiali del marchio Nike. Come potrebbe Google distinguere un sito importante per uno specifico Brand da un generico sito che ne parla? Nell’analisi che compie Rand nel suo articolo pone l’attenzione su una serie di piccoli ma importanti fattori che potrebbero portare Google ad utilizzare anche questo parametro, anche se personalmente lo vedo poco percorribile per il momento.
2) Associazione di Entità
Google potrebbe identificare il significato di una chiave di ricerca, categorizzarla per esempio, ed associarvi risultati ritenuti rilevanti per quell’entità. Beh cerco di spiegarmi meglio con un esempio: se ricercassimo “pollo al limone” Google potrebbe associare questa entità alla cucina, pertanto capirebbe che molto probabilmente si parla di ricette e di cibo, dando una maggior rilevanza nei risultati di ricerca a siti di questo genere, siti di ricette.
3) Il giudizio dell’uomo
Google potrebbe cominciare a dare valore al giudizio espresso dai propri utenti nei confronti dei risultati di ricerca. Da tempo è possibile una volta effettuato il log-in su Google riordinare o addirittura eliminare dalle serp risultati non rilevanti per lo specifico utente. Big G potrebbe cominciare a studiare questi feedback e a sfruttarli per creare risultati sempre migliori.
Che dire, staremo a vedere come sempre! Vi consiglio vivamente in ogni caso di leggere l’articolo originale, veramente molto interessante: http://www.seomoz.org/blog/the-next-generation-of-ranking-signals